Progetto Smart Up, da scarti ad estratti per creme dermatologiche e integratori: presentati i campioni sperimentali

Il progetto SMART UP mostra i risultati di laboratorio a tre anni dall’avvio delle attività, presentando due formulazioni, frutto della valorizzazione degli scarti prodotti dalle quattro aziende agricole partner. La prima è una formulazione cosmetica ad azione idratante, nutritiva, esfoliante ed emolliente a base di bava di lumaca ed estratti funzionali (da specie floricole quali Acmella oleacera, Centaurea Cianus, Targetes erecta, Calenda officinalis, Moringa Oleifera); la seconda, è un integratore alimentare ad azione antiossidante ed antinfiammatoria a base di estratti funzionali di arancia rossa e foglie di ulivo.

Il progetto Smart up (Miglioramento della Competitività e Sostenibilità delle Filiere mediterranee agroalimentari attraverso il Recupero di Scarti e Sottoprodotti, la Tutela della Biodiversità e lo Sviluppo di nuovi Prodotti), finanziato con fondi PSR 2014-2022 – Misura 16, Sottomisura 16.1, riunisce 4 aziende agricole siciliane: Jungle Farm Società semplice agricola, capofila, (fiori eduli), Azienda agricola Costanza Ignazio (pastazzo), Azienda agrobiologica Panebianco Salvatore (foglie di ulivi), Azienda agricola La Lumaca Madonita (baca di lumaca); l’azienda Mg Trading Srls e il Dipartimento Scienze Farmaco e della Salute, con l’obiettivo di trasferire alle aziende un processo di estrazione greens (studiato dal DSFS Unict) per lo sviluppo di nuovi prodotti da destinare all’industria farmaceutica e/o cosmetica.

“Gli scarti diventano risorse da recuperare e valorizzare, attraverso il riciclo – ha commentato Paolo Rapisarda, Innovation Broker Progetto SMART UP, nel corso di un convegno che si è tenuto al dipartimento Di3A Unict – creando benefici sia per l’ambiente che per l’economia. Scopo del progetto SMART UP è quello di creare nuove sinergie tra le capacità imprenditoriali e pratiche degli agricoltori e le conoscenze sperimentali ed innovative provenienti dal mondo della ricerca, al fine di valorizzare gli scarti, ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti, diversificare l’offerta, offrire nuove opportunuità di guadagno alle aziende, ottenere nutraceutici/cosmeceutici con effetti benefici per la salute dell’uomo”.

 

“In un’ottica di sostenibilità ambientale e in un contesto di economia circolare – ha proseguito Valeria Sorrenti, responsabile Scientifico Progetto SMART UP – è fondamentale il recupero degli scarti delle filiere produttive, di nutrienti e molecole bioattive, attraverso i  quali  sviluppare prodotti funzionali ad elevato valore aggiunto da impiegare in vari settori produttivi, dall’alimentazione, alla nutraceutica, alla cosmetica”.

All’incontro sono intervenuti Mario D’Amico, direttore Di3A Unict; Rosario Pignatello, direttore DSFS, Unict; Giovanni Puglisi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Catania; Marzia Signorello, per l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Catania; Giovanni Sutera, dirigente del Servizio 9 dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Catania, dell’Assessorato Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca Mediterranea della Regione Siciliana. Sono entrate nel merito delle attività di laboratorio le ricercatrici Angela Castellano, MEDINUTREX, Valeria Consoli e Debora Santonocito, DSFS Unicit.

Il pastazzo, (insieme di scorze, polpe e semi) è un sottoprodotto del settore agrumicolo è ricco di zuccheri, acidi organici, pectine ed sostanze con spiccate proprietà biologiche quali antocianine, flavanoni e acidi idrossicinnamici. L’elevato valore aggiunto di questi componenti deriva dalle loro importanti proprietà nutraceutiche che consentono numerose applicazioni nell’industria degli integratori dietetici naturali, attualmente in forte crescita, nel campo cosmetico e in quello farmaceutico

La coltivazione dell’olivo comporta l’accumulo di quantitativi rilevanti di foglie ed altri residui verdi di potatura, materiale di scarto, che risulta essere ricco di componenti quali l’oleuropeina, l’acido elenolico, l’idrossitirosolo, il tirosolo e la rutina, presenti all’interno della struttura della foglia. Componenti che sono in grado di esercitare un’importante azione antiossidante, di controllo della pressione arteriosa, della glicemia, dei livelli di trigliceridi e di colesterolo.

I fiori eduli rappresentano un settore di nicchia ne campo della ristorazione, sempre più alla ricerca di ingredienti nuovi e dal gusto originale. Ma il comparto produce ingenti quantità di scarto in quanto soltanto la prima scelta di ogni produzione può essere destinata all’uso culinario, dovendo rispettare rigorosi standard qualitativi e di freschezza. Lo scarto della coltivazione dei fiori eduli risulta così particolarmente interessante in quanto risorsa di preziose componenti ad attività nutraceutica.

La produzione di lumache da allevamento riesce di anno in anno ad intercettare nuovi mercati ma una chiara strategia di diversificazione dell’offerta risulta determinante per aumentare il valore aggiunto della produzione. L’estrazione spinta della bava ricca di mucopolisaccaridi dalle comprovate e riconosciute proprietà lenitive e cosmetiche può rappresentare una considerevole opportunità sia per diversificare l’offerta ma anche per recuperare reddito a partire da un sostanza che inevitabilmente è prodotta dall’animale in quanto essenziale per la sua locomozione.